Il Corteo storico Carlo V a San Severo è stato ideato ed organizzato per promuovere
Le parole chiave per realizzare il Corteo sono: risorse locali, condivisione, partecipazione, coinvolgimento al fine di promuovere un concreto recupero dei valori essenziali dell’uomo quali la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni capaci di costruire e/o rinsaldare i vincolo di appartenenza ad una comunità. In un momento in cui il tempo è solo il presente e la globalizzazione crea spaesamento, eccedenze e disponibilità, si ripensa il concetto di tradizione. Per questo si sente il bisogno di tornare alle radici che danno sicurezza e identità. In questo contesto si inserisce il Corteo che, nel rappresentare il nostro passato, accredita il concetto di tradizione e rifonda l’insieme di una comunità. Di qui la funzione sociale che esso svolge. Inoltre porta gli studiosi a rileggere i documenti, nella consapevolezza che ogni nuova lettura non invalida le precedenti bensì le affianca.
Si vuole dare alle giovani generazioni l’orgoglio dell’appartenenza, l’amore per la propria terra e soprattutto si vuole educare al “Dovere della Memoria”. Di qui la necessità di far conoscere un periodo molto importante della storia per l’Italia e l’Europa quale il Rinascimento e la venuta dell’imperatore Carlo V. Si vuole valorizzare il patrimonio storico, culturale, ambientale, letterario, artistico, umano, per riscopre il valore di ciò che si possiede e rivivere il patrimonio storico con sapienza e amore, tutto ciò è la premessa per suscitare emozioni e passioni intorno a cui si consolida il tessuto sociale, si producono occasioni di nuovi incontri e si rafforzano gli antichi legami. L’intento è portare alla luce radici lontane eppure estremamente attuali, improntate ai grandi valori della tradizione; promuovere scambi culturali che consentano un sistema di integrazione tra popoli del Mediterraneo per costruire una cultura di Pace. Questa rievocazione, unitamente a Convegni e seminari di studi, stimola la ricerca e impegna gli studiosi a dare una più puntuale rilettura degli avvenimenti anche alla luce della storia di oggi, del ruolo che ebbero alcune Magistrature nella città nel periodo in oggetto… Accompagnato dai due più famosi condottieri del regno: Ferrante Gonzaga e Alfonso d’Avalos marchese del Vasto, Carlo V venne a visitare una delle più importanti città regie ove alloggiava la sua guarnigione denominata “Tercios Sansevero”, egli era solito controllare personalmente come venivano amministrate le città rese da lui regie o demaniali; San Severo, città capoluogo di Capitanata e del Molise, insieme a Capua, era un serbatoio di ricchezza, tanto che aveva una sua zecca e batteva moneta. l’Imperatore era interessato a visitarla, per attingere i soldi che servivano a finanziare le continue guerre. La rievocazione, che porta in luce i molteplici aspetti della vita cittadina, intende soffermarsi sulla venuta del grande Imperatore a San Severo. La permanenza di Carlo V in città fu quasi un evento giubilare, (dimorò nel palazzo di fronte alla chiesa di San Severino nelle case di Geronamo Torres di Luca), i cittadini lo colmarono di una serie di doni dei prodotti dei campi, guadagnandosi la fama di gente molto ospitale. Lo accolse il clero e dai Casali giunsero intere famiglie, tanti erano i nobili e i notabili sia spagnoli che del posto. Anche il medico alla corte dell’Imperatore era di San Severo: Agostino Columbre era una delle figure più note di studioso della scienza veterinaria del Rinascimento meridionale.
Fonti e approfondimenti: vedi libro del Corteo
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