La Puglia di Carlo V conserva una profonda eredità storlca e culturale che la rende Messaggera di PACE e la inserisce nell’itinerario Culturale europeo “Le Vie di Carlo V “riconoscluto dal Consiglio d’Europa.
Associazione Nazionale
CAVALIERI AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Delegazione Ancri Puglia
“Sezione Territoriale Bat Canusium“
ORGANIZZA
CONVEGNO CULTURALE
28 Ottobre 2017
Sala Conferenze dell’Oasi Arctvescovo Minerva
(Via M. Scevola, 20 Canosa di Puglia)
Saluto deL Sindaco Avv. Roberto Morra
CONVEGNO CULTURALE
Relatori:
Commendatore Dott.ssa Rosa Nicoletta Tomasone
La Puglia di Carlo V conserva una profonda eredità storlca e culturale che la rende Messaggera di PACE e la inserisce nell’itinerario Culturale europeo “Le Vie di Carlo V “riconoscluto dal Consiglio d’Europa.
Dott. Sandro Giuseppe Sardella
(Mediatore)
Breve introduzione al periodo storico in
Canosa di Puglia.
Mons. Felice Bacco
Cattedrale San Sabino Canosa
La diocesl primaziale di Canosa di Puglia.
Sabino Silvestri Presidente Fondazione
Archeologica Canosa
Sistema Parco Archeologlco di Canosa di
Puglia.
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ANCRI 28 OTTOBRE CANOSA
Dalla relazione del
Comm.dr.ssa Rosa Nicoletta Tomasone presidente del Centro Culturale “L.Einaudi “di San Severo (Fg), vice presidente europea dell’Itinerario Culturale europeo “ Le Vie di Carlo V” riconosciuto dal Consiglio d’Europa
LA PUGLIA DI CARLO V CONSERVA UNA PROFONDA EREDITA’ STORICA E CULTURALE CHE ANCORA OGGI LA RENDE MESSAGGERA DI PACE E LA INSERISCE NELL’ITINERARIO CULTURALE EUROPEO RICONOSCIUTO DAL CONSIGLIO D’EUROPA “ LE VIE DI CARLO V”
“ In una Città ricca di storia e di preziose testimonianze del suo passato intendo ritagliare un cammeo di storia moderna, prezioso e significativo, per le sue implicanze nel tessuto storico contemporaneo e per le prospettive che, la contestualizzazione delle tematiche in ambiti del tutto innovativi, può offrire alle giovani generazioni.
Con l’intento di promuovere ed avviare gli studi sul Rinascimento a Canosa, così come è stato fatto in Sicilia, in Campania, in Basilicata. Sapere da dove veniamo, chi eravamo e di cosa disponiamo vuol dire poter programmare il futuro su basi diverse.
Questa mattina vogliamo brevemente analizzare quale importanza ebbe il rinascimento nell’Italia meridionale, nella nostra Puglia, quale eredità ci ha lasciato l’Imperatore Carlo V e come possiamo utilizzarla per promuovere uno sviluppo culturale-sociale-turistico dei nostri territori inseriti a pieno titolo nel grande ITINERARIO EUROPEO “ LE VIE DI CARLO V”. Ebbene questo periodo, a livello di storia locale, nazionale ed europea è stato studiato poco. Le storie patrie sono affascinate dalla figura del Puer Apuliae, poi si passa ai Borboni e al Risorgimento, il vuoto sul ‘500 a noi docenti di storia ed amanti della disciplina, non poteva passare inosservato, pertanto nel Centro Einaudi abbiamo avviato la ricerca dei testi di storici locali e poi siamo passati ai documenti degli archivi di Aragona, Salamanca. .. e ci siamo imbattuti in una miniera di fatti, situazioni e personaggi e, quello che più importa, abbiamo potuto conoscere il vero stato delle nostre popolazioni sotto il dominio di Carlo V “
La Tomasone ha messo in evidenza vari aspetti della civiltà meridionale del primo ‘500 con particolare riferimento alla politica del grande Imperatore in Italia, in Europa e soprattutto nel Mediterraneo per arginare l’islamizzazione e le invasioni dei turchi.
Le usanze ancora oggi rimaste nei dialetti, nella vita e nel gusto, le innovazioni nella comunicazione e la “politica dei viaggi”… Carlo V “l’imperatore viaggiante “ ha dato il via alla “rete”.
Il comm. Tomasone ha sottolineato l’ importante relazione intercorsa tra Carlo V e il sindaco di San Severo Tiberio De Lisolis , che lo raggiunse a Gand e a Worms nel 1521- 22 per riscattare la città che il vicerè Raimondo di Cardona aveva venduto al duca di Termoli Ferrante de Capua. Primo esempio di riscatto di una città già demaniale, vale a dire libera ed inalienabile, da parte del suo sindaco, il che avrebbe fatto cadere il vecchio sistema feudale se non fosse stato soffocato dall’avidità dei baroni locali. Carlo V conferma o istituisce il governo municipale a San Severo, consegna privilegi, indulti, lettere di raccomandazioni per abbassare le tasse.
Ha tratteggiato la nascita del suo progetto che, partendo nel 2006 dalla RIEVOCAZIONE STORICA di fatti e personaggi legati a Carlo V, è approdato all’Itinerario europeo che ormai coinvolge te continenti e di cui è vice presidente dal 2015.
Anche Canosa ha avuto i suoi legami con Carlo V : nel 1532 la città e le sue terre furono concesse con privilegi alla famiglia Grimaldi e agli Orsini per intercessione di Clemente VII.
E così ha continuato la Tomasone “Quell’Europa comune che stiamo costruendo ora, bisogna fondarla sulla sua comune storia e in questo la figura di Carlo V si eleva come un riferimento imprescindibile, perché colui che percorse tutte le strade dell’Europa occidentale,mettendo continuamente a rischio la sua vita per l’Europa cristiana, è già un patrimonio di tutti gli europei.
Non si è mai conclusa la sua aspirazione alla PACE e la sua politica permane ancora oggi nelle acque del Mediterraneo ove si combatterono continue battaglie contro i turchi fino ad arrivare a quella di Lepanto del 1571. Ed oggi, a distanza di tanto tempo permangono irrisolti i nodi di quella politica: islamizzazione e rapporti con la Turchia e con i Paesi del nord Africa.
A questo impegno Carlo V tenne fede per tutta la vita e per realizzare il suo sogno tessé un’ intensa attività diplomatica, bellica e politica: chiari segni di modernità in un sovrano del 500, che possiamo racchiudere in due punti essenziali: il sogno dell’unità universale e la diffusione della fede cristiana, e lo spirito umanista che lo portava a concepire l’azione politica come attività di origine etica. Da questa formazione deriva l’appassionante ricerca della pace universale.
E’ doveroso chiedrsi perché tanta storia è stata oscurata o appena sfiorata? Non tutto quello che la leggenda nera antispagnola, fiorita durante l’illuminismo, è imputabile a quella dominazione o fu conseguenza di quel governo, dare la colpa alla Spagna era una facile scappatoia per la storiografia nazionalista risorgimentale. In realtà quel periodo fu più ricco di luci che di ombre: l’Italia entrò a far parte della grande compagine imperiale, ci fu una grande circolazione di idee, gli artisti lavorarono in tanta parte d’Europa e soprattutto in Spagna ed oggi rimangono tanti elementi che ci accomunano : dalla lingua allo stomaco , dai sistemi difensivi alle le torri e alle cinte murarie ….
L’imperatore Carlo V diede forma a una identità europea senza precedenti. La sua eredità ci consente di capire meglio l’Europa di oggi ed è un importante riferimento comune politico, culturale e storico per molti Paesi dell’Europa centrale e meridionale
Alla luce di quanto brevemente accennato si capiscono gli scopi dell’Itinerario Culturale europeo “le Vie di Carlo V” : promuovere la fraternità tra i popoli, i vincoli di solidarietà fra le nazioni, la conoscenza degli altri, guardando ai fenomeni che investono la nostra società quali : migrazione, accoglienza, integrazione, multicultura e dialogo interreligioso….. Ed è così che l’Itinerario che promuoviamo nelle varie sedi istituzionali, nelle scuole e fra la gente, diventa motore di sviluppo e propulsore di diplomazia culturale